genere: azione/drammatico/thriller/guerra
regia: Spike Lee
anno: 2008
durata: 160'
titolo originale: Miracle at St. Anna
cast: Derek Luke, Michael Ealy, Laz Alonso, Omar Benson Miller, Pierfrancesco Favino, Matteo Sciabordi, Valentina Cervi, John Turturro, John Leguziano, Omero Antonutti.
la curiosità: Naomi Campbell "ha rischiato" di essere inserita nel cast del film. Fortunatamente ciò non è più accaduto.
Preceduto da giorni e giorni di lunga polemica arriva nelle nostre sale uno dei film più discussi degli ultimi tempi....
Settembre 1944, Toscana.
La 92 esima divisione "Buffalo Soldier", composta interamente da soldati di colore viene quasi completamente massacrata dai tedeschi lungo il fiume Serchio.
Sono 4 i soldati sopravvissuti a tale scontro e riusciti ad attraversare il fiume. Nel giro di poche troveranno un bambino che decideranno di salvare e portare al più presto in un luogo sicuro. Sarà questo il motivo che condurrà i 4 soldati (Stamps, Bishop, Hector e Train) e il piccolo Angelo in un paesino sperduto tra le montagne toscane in attesa di nuove istruzioni dal comando.
Produzione per metà americana e metà italiana (On my own di Roberto Cicutto e Luigi Musini, Rai Cinema, Spike Lee e il sostegno della regione Toscana), l'ultimo film del regista di Atlanta si lascia vedere ma delude in gran parte le attese.
Il film parte molto bene.
1984. A rompere l'iniziale armonia dello spettatore è un imprevedibile colpo di scena che lascia tutti stupefatti. Da quel momento sino alla fine il film si svilupperà a modo di puzzle ossia spiegando, tramite un tuffo nel passato, le cause che hanno portato a tale avvenimento.
Eccezion fatta per i minuti iniziali, tutta la prima parte del film risulta essere caratterizzata da un' eccessiva lentezza. Alcune scene, neanche di fondamentale importanza sembrano interminabili.
A una prima lenta parte corrisponde invece una seconda parte molto più avvincente ed emozionante.
Costruito volutamente per avere un forte effetto visivo ed emotivo, il film da quel punto di vista si può dire sicuramente riuscito in quanto di fronte a certe scene, a certi sguardi, rimane difficile per qualunque essere umano dotato di un minimo di sensibilità, non commuoversi.
Difetto del film è senz'altro il fatto di affrontare, oltre alla tematicha principale della guerra, tutta una serie di argomenti secondari ruotanti intorno a quest' ultima.
Primo su tutti il tema del razzismo. D'altronde chi conosce un minimo Spike Lee sa che in tutti i suoi film non manca mai una forte denuncia riguardo ciò. Anche in Miracolo a Sant' Anna Lee sottolinea l'intolleranza americana, e non italiana nei confronti dei Buffalo Soldiers.
E ancora si parla di religione con conseguente digressione, tramite una discussione tra un soldato credente e uno non credente sull'esistenza o meno di Dio.
Ma non è finita. Si parla anche della famiglia. Della famiglia partigiana in questo caso e dei relativi rapporti.
Non mancano poi i tentati dibattiti tra l'ideologia fascista e la lotta partigiana.
Insomma di tutto e di più. Un mettere tanta carne al fuoco che sicuramente non avvantaggia il film.
Nonostante il lungo elenco di attori e comparse i personaggi risultano essere abbastanza caratterizzati.
Altra nota negativa è il dialogo, per la maggior parte delle volte scontato e banale, caratterizzato dai soliti luoghi comuni. Senza contare alcune scene surreali: vedi tedesco che regala una pistola a un americano.
Altro fatto irritante è la costruzione del binomio soldato Train-Angelo. Tutto sembra già visto. Si ha l'impressione di rivedere Forrest Gump (il soldato Train che si affeziona al bambino ricorda Tom Hanks) e la Vita è Bella (per quanto riguarda il bambino).
Ultimo punto interrogativo riguarda la lingua parlata, la comunicazione tra i personaggi. Non si sa come ma i fiorentini nel film comprendono a meraviglia l'inglese e viceversa. Persino il piccolo Angelo di 8 anni non ha problemi a dialogare con i soldati. Cosa un pò bizzara e alquanto imbarazzante dato che bastava accompagnare una comunicazione più difficoltosa dall'utilizzo del linguaggio del corpo.
Altra nota di demerito riguarda il cast. Attenzione, non che il film sia privo di attori di valore, vedi John Turturro, Luigi Lo Cascio, Pierfrancesco Favino (miglior attore del film), tuttavia questi nell'arco di tutto il film ricoprono parti minime. Gli attori di maggior presenza invece sono tutti sconosciuti e scelti personalmente da Spike Lee. Su tutti il piccolo Matteo Sciabordi nei panni di Angelo.
Spike, stavolta il miracolo non t'è riuscito.
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