venerdì 21 marzo 2008

Onora il padre e la madre ****


Piccolo magistrale capolavoro questo dell’ormai 83enne ma intramontabile Sidney Lumet.

Il regista americano torna sul grande schermo raccontando una tragedia familiare.

Questa è la storia di due fratelli, Andy e Hank Hanson, entrambi in grande crisi economica in momenti fondamentali delle proprie vite. Andy, il maggiore dei due escogita un piano a cui cerca sin da subito di far partecipare Hank. Andy decide di derubare una gioielleria a “conduzione familiare”, quella dei genitori. Non potendosi ormai tirare indietro, Hawk accondiscende al piano.
Avendo lavorato lì in passato e conoscendo allarmi, orari e telecamere a memoria, i due si preannunciano il colpo perfetto. Tuttavia qualcosa andrà storto e la situazione si complicherà….

Quella di “Onora il padre e la madre” è una storia dura, viscerale in cui emergono l’angoscia e il peccato di ogni singolo personaggio. Personaggi caratterizzati molto bene dal regista grazie anche alla tecnica su cui si basa il film, quella del flasback. Grazie a questa Lumet rende le sensazioni di ogni personaggio da più punti di vista, da diverse angolazioni e gli permette di costruire la storia pian piano, pezzo dopo pezzo fino poi a sfociare nel catartico finale. Inoltre Lumet riesce a non scadere in nessuna occasione nel retorico, mantenendo un tono equilibrato, lontano da facili moralismi, anche in una storia in cui l'essere umano si mostra in tutta la sua meschinità.

Ciò è dovuto anche al talentuoso cast su cui ha potuto fare affidamento. Primo su tutti il magistrale Philip Seymour Hoffman nei panni del meschino fratello maggiore capace di celarsi dietro la maschera dell’ordinarietà. Quest’ ultimo per quanto bravo ed espressivo potrebbe limitarsi a recitare usando sguardi e gesti rendendo vana la sceneggiatura. A fargli da spalla il dimesso Ethan Hawke e la sensuale Marisa Tomei, messa più volte “a nudo” dal regista di Philadelphia. Bravissimo infine, ma non lo scopriamo adesso, l’esperto Albert Finney nelle vesti del padre addolorato e trucidato dal dolore.

Lumet ci regala un gran bel film non solo per l’innegabile bravura tecnica e l’ottima interpretazione degli attori, ma anche perché racconta una storia attuale in un mondo in cui l’individualismo, l’ambizione, la cieca avidità e il solo interesse personale, abbattono, per la maggior parte delle volte, con successo, i veri valori della vita, finendo col prevalere anche sui rapporti familiari più cari. Questo ritengo sia il messaggio voluto farci pervenire dal regista: la natura complessa di uomini imperfetti.

Alcune immagini

4 commenti :

Anonimo ha detto...

Sì, il film è bello, molto efficace. Struttura classica, solida, crescendo di tensione ben orchestrato (sull'utilizzo dei flashback mi è parso solo un po' macchinosetto, ma vabè) e grandi attori. Altro film un po' misteriosamente snobbato dall'Academy questo, o no?

Mi fermo al ***1/2

Andrea ha detto...

Sicuramente Eddy, sai come la penso riguardo l'Academy e le sue scelte..

Laura Girolami ha detto...

che scambio di acuti commenti tra gli esperti di film del gruppo...
cmq spero di andarlo a vedere presto.

ottima recensione come al solito andrè!

Andrea ha detto...

thx :P